In Alta Val Borbera la vegetazione è caratterizzata da faggio, rovere e castagno con più modeste presenze di larici e conifere.
Più a valle troviamo olmo, ontano, nocciolo, rovere, castagno, acacia non autoctona e fino a qualche tempo fa coltivazioni di gelso ormai sostituite in massima parte da terreno per foraggio o cereali.
Particolarità in Alta Valle ed alle quote più alte
Il Sedum monregalensis è una pianta endemita presente nelle Alpi sud occidentali, negli appennini settentrionale e centrale e in Corsica.
Appartiene alla Famiglia delle Crassulaceae e predilige habitat aridi e rocciosi.
Nel tratto piemontese dell'Appennino settentrionale la specie vive solo nel Sito di Importanza Comunitaria IT1180011 ovvero: Massiccio dell'Antola, Monte Carmo e Monte Legnà.
Nelle sue quote più elevate, l'Appennino piemontese ospita vegetazioni tipiche della regione alpina o comunque di latitudini più settentrionali, come il Buplerum ranunculoides, una specie a corologia circumboreale. Queste specie si sviluppano in zone più fredde o temperate dell'Emisfero Boreale come Nord America, Europa e Asia scendendo fino ai rilievi delle medie latitudini.
La localizzazione presso le nostre aree è dovuta principalmente alle glaciazioni del periodo quaternario che hanno costretto alcune specie a migrare verso zone più a sud. L'area preferita da queste due specie è nei pressi delle Capanne di Cosola lungo il crinale verso il Monte Cavalmurone, dove se ne trovano in quantità maggiori rispetto ad altre zone limitrofe.
La Cerinthe minor subspecie auriculata è una Boraginaceae endemica dell’Italia appenninica e delle Alpi francesi ed è facile trovarla in queste aree.
Così come il Vaccinium gaultherioides (sotto), comunemente chiamato "Falso mirtillo", un'altra specie circumboreale tipica dei pascoli, dei cespuglieti e delle brughiere subalpine, comune nelle Alpi, più rara nell'Appennino in quanto predilige le quote più elevate.
Una delle eccezionalità dell’Alta Valle sono le specie dei gigli montani: il giglio martagone (Lilium martagon) e il giglio di San Giovanni (Lilium bulbiferum).
Entrambe le specie del genere “Lilium“, sia per la loro rarità che per la notevole bellezza che le accomuna, rendendole facile “preda” di raccolte indiscriminate, sono protette dalla legislazione regionale in tutto in territorio.
I tratti del sentiero all’interno della faggeta offrono la possibilità di incontrare un’orchidea rara nel Nord Italia: l’Epipactis microphylla – foto sopra. La pianta è alta al massimo 40-50 cm e ha fiori poco vistosi ma molto profumati.