
È una situazione che desta preoccupazione quella degli sportelli bancari nell’alessandrino. Definito dai più come una sorta di “Risiko”, questo minaccia la chiusura di ben 16 filiali BPM e 3 sportelli Intesa San Paolo con conseguente perdita di posti di lavoro e crollo della disponibilità di contante per chi, residente nelle zone agricole, non ha accesso ai servizi bancari digitali: condizione legata sia all’età degli utenti che alla disponibilità della rete internet nelle zone più isolate.
D’altra parte, le banche giustificano la chiusura con la necessità di ottimizzare i costi e di rendere più efficiente la rete delle filiali seguendo una scalata dei processi di ristrutturazione dell’intero sistema bancario nazionale.
In Val Borbera la situazione non è rosea. Nei suoi 38 chilometri di estensione, la vallata può disporre di 5 filiali (Cabella, Rocchetta, Cantalupo e 2 a Borghetto; equamente ripartite tra CRT e CRA e non tutte hanno i servizi ATM (Bancomat) disponibili.
La chiusura di altri sportelli in valle, unitamente alla già avvenuta riduzione degli sportelli di Poste e relativi Postamat, verrebbe a rendere preoccupante una condizione già di per sé difficile.